ClassicAperta – “Festa dei Nonni” Sabato 2 ottobre alle ore 18:00 al Politeatro [info e prenotazioni]
Due voci per una festa
La festa dei nonni di sabato 2 ottobre sarà l’occasione per ascoltare due giovani talentuosi cantanti, per la prima volta insieme da solisti: Serge-Etienne Freytag (baritono) e Gregory Limburg (tenore). Ad accompagnarli al pianoforte il Maestro Roberto Arosio.
Vi conoscete dall’infanzia, entrambi avete cantato nel Coro dei Ragazzi di Zurigo e studiato con Luisa Castellani. Come è stato progettare questo spettacolo insieme?
Serge-Etienne: Questo è il primo concerto da solisti che facciamo insieme, abbiamo un programma più solistico che di duetti, per cui siamo stati abbastanza liberi nello scegliere i brani: siamo indipendenti pur sapendo che siamo insieme.
Gregory: abbiamo già cantato da solisti e in coro, ma questa è la prima volta che ci esibiamo con un concerto nostro. Progettarlo insieme è molto bello perché ci si conosce: parliamo molto, ci aiutiamo tra noi anche dal punto di vista tecnico; lo sviluppo della voce non finisce mai e abbiamo ancora tanto da sviluppare.
Serge-Etienne Freytag
Ad accompagnarvi ci sarà Roberto Arosio…
Gregory: il Maestro Arosio è il pianista del Conservatorio della Svizzera Italiana, è stato un nostro insegnante e con lui abbiamo già lavorato, conosce molto bene sia le nostre voci, sia il nostro repertorio…
Il vostro è un rapporto di amicizia anche al di là del canto?
Serge-Etienne: l’amicizia è nata nell’ambito musicale, in un coro dove ci siamo conosciuti, studiando con gli stessi maestri. Casualmente abbiamo frequentato lo stesso liceo e siamo diventanti amici, poi l’interesse individuale ci ha fatto prendere strade diverse. Quando abbiamo ripreso a studiare e cantare insieme io facevo jazz e Gregory studiava ingegneria…
Questo concerto è dedicato ai nonni e al loro rapporto con i nipoti: anche voi avete subito il distacco durante il periodo più cupo della pandemia?
Gregory: io ho ancora i nonni, che vivono in Spagna e a cui sono molto legato: ho un rapporto forte con loro e questo per me è fondamentale. Durante la pandemia mi mancava tanto il contatto fisico, ma siamo rimasti sempre in contatto tramite le videochiamate. A volte sono riuscito ad andare a trovarli e ci siamo visti di persona, sempre con le mascherine… Molto fortunatamente ora siamo tutti vaccinati; quest’estate sono stato in Spagna qualche settimana e, dopo essermi fatto il tampone, sono potuto stare a lungo con loro.
Gregory Limburg
Serge-Etienne: mia nonna materna è ancora viva, anche se non sempre mi riconosce. Quando sono col lei ama ballare il ballo folk bulgaro, che le ricorda la sua infanzia, e la rende felice.
Potete dirci qualcosa sul concerto di sabato?
Gregory: per tutti e due era importante un programma che fosse vario: non solo romanticismo ma anche post-romanticismo, come Poulenc e preromanticismo…
La scelta dei brani è una cosa che nasce dal fatto che siamo ancora in una fase di sviluppo della voce: io sto diventando un tenore drammatico, è una voce che si sviluppa lentamente, fino a 32-33 anni; per me non è ancora così chiara la scelta dei pezzi, mentre per Serge-Etienne è più chiaro perché lui è baritono…
Serge-Etienne: nella mia formazione scolastica non c’è solo l’opera e volevamo mostrare un mix tra brani ben conosciuti e qualcosa di meno noto. Wolf nell’ambito del lieder tedesco è meno popolare di Schumann ma scrive testi molto profondi ed è una scelta interessante anche per chi non è così esperto del genere. Il brano che proponiamo (Sechs Gedichte von Scheffel, Mörike, Goethe und Kerner Biterolf ) narra il contrasto dei sentimenti di un ragazzo che è in guerra e che, ricordando la sua patria, passa continuamente dalla realtà al sogno; queste due “dimensioni” si comprendono bene, al di là della lingua. La nostra scelta è, quindi, anche una scommessa: speriamo che il messaggio “arrivi”, nonostante si tratti di una composizione in tedesco…
Mi pare un’ottima scommessa: ci vediamo sabato al concerto!