ClassicAperta – Emanuele Misuraca “dalla Classica e Morricone”
Lunedì 21 giugno alle ore 18:00, per la Festa della Musica
Classica e non solo
Emanuele Misuraca torna a suonare in presenza per il pubblico di ClassicAperta e di MadeinCorvetto a Milano in occasione della Festa della Musica 2021.
di Simona Lombardo
Prima di tutto bentrovato caro Emanuele, abbiamo il piacere di ospitarti nuovamente a ClassicAperta dopo il concerto del 2019. Come ti senti a tornare non solo ad esibirti per la nostra Associazione ma soprattutto a tornare dal vivo dopo questa lunga pausa forzata dovuta alla pandemia.
Tornare a suonare dal vivo dopo un anno di stop è un piacere e una grande gioia perchè finalmente si ritorna ad una pseudonormalità. Per me, e per tutti per gli artisti, poter tornare ad esibirsi, sentire di nuovo l’approvazione del pubblico, un semplice applauso, è qualcosa di fondamentale. Durante il lockdown ho suonato live sui social ma farlo di persona è molto diverso e sono molto carico. Sono molto contento anche di farlo per la vostra Associazione, di nuovo dopo il concerto del 2019, ho un bel ricordo di quella serata, mi ero trovato molto bene.
Come sai la nostra Associazione si impegna a portare la musica tra la gente, nei quartieri. Il concerto di lunedì 21 giugno si terrà in Piazza Ferrara, nel tuo quartiere: che effetto ti fa suonarci?
Provo una grande emozione, Corvetto è un quartiere in cui ho vissuto per quattro anni, è una zona che conosco bene e conosco bene, purtroppo, anche i suoi problemi. Non solo sono felice di esibirmi nel mio vecchio quartiere ma anche di poter partecipare ad un’iniziativa che porta la musica in una zona in cui non c’è molta proposta di arte e cultura: è un doppio piacere!
Cosa pensi del rapporto dei più giovani con la musica classica e cosa credi che si possa fare ancora per allargare la partecipazione dei tuoi coetanei a questo tipo di eventi?
La musica classica è ancora oggettivamente lontana dai giovani di adesso. Proporre programmi più vicini a tutti, con melodie già conosciute può essere sicuramente una strada da percorrere. Quello che ho pensato per la serata del 21 ad esempio è un tentativo che va proprio in questa direzione. Porterò un programma ibrido, iniziando dai classici, da alcuni brani che potrebbero avere più chance di piacere al pubblico, per dimostrare che la musica classica è un piacere a cui tutti possono approcciarsi e qualcosa anche divertente da ascoltare. Riuscire a coinvolgere di più i giovani all’ascolto della classica è un obbiettivo ambizioso, ma realizzabile con il tempo. Sicuramente l’opportunità di poter fruire di un concerto di questo tipo fuori dai grandi teatri, piuttosto in luoghi di nicchia o spazi alternativi, come proposto dall’Associazione per MITO, può essere di grande aiuto.
Da pochissimo è uscito il tuo nuovo singolo “Jeliel”: parlaci dei tuoi progetti attuali.
“Jeliel” è un brano molto semplice all’esecuzione che si allontana dal mondo della classica e si avvicina al genere minimal, new age, che amo molto. Si tratta di un concetto su cui lavoro già da un po’ con la mia etichetta discografica Inri Classic con l’intenzione di creare un intero album su questo stile. L’idea del brano nasce da una conversazione in treno che ho avuto con Hildegard De Stefano, con cui ho girato “La Compagnia del Cigno” che è anche autrice di un bellissimo libro che si chiama “Diario musicale”. All’inizio del libro Hildegard parla dell’importanza degli angeli nella sua vita, spiegando anche che ognuno di noi, in base alla propria data di nascita, ha un proprio angelo speciale. Pensando a questo ho composto una melodia per la mano destra che fosse più angelica possibile e un accompagnamento per la mano sinistra, un brano semplice con variazioni, in tonalità maggiore che potesse trasmettere positività, freschezza e dolcezza. Spero che stia piacendo a chi lo sta ascoltando e che piaccia anche a chi lo ascolterà.
“Dalla classica a Morricone” è la tua proposta per il concerto di lunedì: siamo molto curiosi di lasciarci trasportare dalle note di Chopin e Liszt verso le tue composizioni “Jeliel” e “Tra le nuvole” per arrivare fino alle musiche del grande Morricone. Come nasce questo programma?
Si tratta di un programma che ho pensato proprio per questa serata, studiando e adattando con molta attenzione anche brani che non conoscevo, per creare qualcosa di speciale. Non ho mai aperto con quattro valzer, composizioni brevi e vivaci che di solito vengono eseguite nei bis; li ho voluti all’inizio del concerto invece, con l’intenzione di creare qualcosa di vivo e anche positivo, visto il momento storico. Da quest’anno mi sto inoltre avvicinando molto alla musica per immagini, alle colonne sonore.
Durante il primo lockdown infatti ho trasformato il mio salotto in uno studio di registrazione in cui ho rimusicato le scene di vecchi film. Morricone è il compositore che ammiro di più, ho quindi unito questa mia nuova passione compositiva al desiderio di fare un omaggio al Maestro, che ho inoltre avuto l’onore di conoscere in occasione del Premio Excellentissimus. Mi piaceva l’idea di chiudere con questo riferimento a uno dei compositori più conosciuti al mondo, con le sue musiche altrettanto note e intramontabili.
La tua playlist di brani preferiti su Spotify contiene… ?
Un po’ di tutto, dalla classica ovviamente alle colonne sonore, ma anche il pop italiano – ascolto cose molto diverse, dipende dal mio umore, ma gli auricolari non mi lasciano mai.